“Meridiano di sangue” di Cormac McCarthy (1985)

 
Difficile giudicare un romanzo tanto grande senza banalizzarlo. La cifra dominatrice assoluta è la violenza, una violenza atavica, connaturata all’essere umano, e non semplicemente alla nascita degli Stati Uniti d’America.

Epico, visionario, a tratti mistico. Scritto con un linguaggio cosi vivido e potente da fare male agli occhi e alle orecchie.

Memorabili le descrizioni dei paesaggi come quelle della follia dei personaggi: leggendo, ci si sente assetati e impazziti come loro, a vagare nel deserto, soli e senza meta. Senza altro senso che la loro insensata violenza.