GIOVANE: Tu sai cos'è la felicità?
VECCHIO: E tu?
GIOVANE: L'assenza di dolore.
VECCHIO: E il dolore?
GIOVANE: Conoscenza.
VECCHIO: Cos'è la felicità?
GIOVANE: Ignoranza.
VECCHIO: Bene.
Spettacolo di parole e note ispirato al romanzo “Sinistri” di Tersite Rossi
Oppressione/resistenza. Umano/disumano. “L’eterno ritorno” è quello compiuto dall’uomo di fronte a queste drammatiche biforcazioni, fin dagli albori della civiltà.
“L’eterno ritorno” è anche il titolo di uno spettacolo che unisce letteratura – quella di Tersite Rossi e del suo romanzo “Sinistri” – e musica – quella del flauto di Chiara Cescatti e della chitarra di Mauro Tonolli –, ponendo lo spettatore di fronte al crescendo della costante lotta tra oppressori e resistenti, umanità e disumanità.
Lo scenario di questo eterno ritorno è l’Italia. Quella del passato, del presente e soprattutto del futuro. L’Italia del 2023, governata dal Partito della Felicità e da un leader che si chiede: “Cos'è la libertà senza il benessere? Un mondo in cui ciascuno sia libero ma infelice, che razza di mondo è?”.
Lo scontro è aspro, e lo spettatore vi assiste quasi senza fiato. L’oppressore che vuole ridurre l’oppresso all’ologramma di se stesso e la sua vita a un’inquietante “giornata da sogno” deve fare i conti col resistente che assume le sembianze del folle, della scheggia impazzita, del radicalmente diverso.
Fino
al momento in cui la dimensione temporale, insieme a quella spaziale,
si annulla. E
in scena resta solo “l’eterno ritorno”, a decretare i suoi
vincitori e i suoi sconfitti. I suoi
eroi e i suoi antieroi.
Testi e letture > Tersite Rossi
Musica > Chiara Cescatti (flauto) - Mauro Tonolli (chitarra)