Suonare solo per le piante

Racconto - Nota dell'autore

 
 

Questo racconto è stato scritto tra il 14 e il 16 marzo 2020, mentre in Italia e nel mondo era in corso la pandemia causata dal virus SARS-CoV-2, con oltre centosettantamila contagiati a livello globale, e oltre seimila morti (alla data del 16 marzo).

Mentre lo scriveva, chiuso in casa per seguire le raccomandazioni governative, l’autore si augurava di tutto cuore, naturalmente, che le cose andassero diversamente rispetto a quanto avviene nel racconto. Si augurava anche, tuttavia, che la pandemia, tra i tanti effetti negativi, ne avesse anche uno positivo, inducendo gli individui e le collettività a riflettere su ciò che si dà per scontato senza che lo sia, su ciò che si dà per buono senza domandarsi se lo sia davvero, sulle opportunità di ripensare e rivedere se stessi che tutte le crisi, anche le peggiori, soprattutto le peggiori, portano con sé.  

Evidenziamo, infine, il debito “spirituale” che il racconto ha nei confronti del romanzo “Nella foresta” di Jean Hegland, scritto nel 1996 e ancora straordinariamente attuale.